L'Apocalisse commentata da Don Dolindo Ruotolo

L'immagine e il marchio della Bestia

 

 

CAPITOLO XIII

 

Il cinema...

Tra i mezzi di seduzione per far ritornare sulla terra il regno del male, il Sacro Testo ne indica uno con queste parole: - E sedusse gli abitanti della terra con prodigi che le fu dato di operare innanzi alla bestia, dicendo agli abitanti della terra di fare un’immagine della bestia che fu piagata di spada e riprese vita. E le fu dato di dare spirito all’immagine della bestia, sicché l’immagine della bestia parlasse, e di fare che quanti non avessero adorato l’immagine della bestia fossero uccisi.

I prodigi della scienza apostata sono quelli che inducono gli uomini a non credere più al soprannaturale. Tante scoperte moderne che avrebbero potuto e dovuto avvicinare a Dio l’anima umana, sono servite quasi totalitariamente a far risorgere il regno del male, e a far rinascere l’idolatria fino al culto e all’adorazione della macchina, come è avvenuto in Russia. Ma quella scoperta che più ha influito sulla seduzione delle anime, è stato il cinematografo, immagine vera della bestia che fu piagata di spada e riprese la vita, sintesi cioè di ogni male e corruzione, espressa per immagini, nella proiezione delle pellicole, le quali sembrano avere spirito perché si muovono, e parlano come se fossero viventi [N.d.R.: Don Dolindo ha scritto questo commento negli anni '40, quando la televisione era ancora sconosciuta. La televisione può essere considerata in un certo senso l'erede naturale del cinema, per cui è ragionevole estendere le considerazioni di Don Dolindo anche a questo medium moderno. Del resto, se qui viene detto del cinema degli anni '40 che è “immagine vera della bestia” non è difficile immaginare quale giudizio il sacerdote napoletano esprimerebbe oggi sulla TV... Per estensione, adattando questo parallelismo ai giorni nostri, si potrebbe dire meglio - per non generalizzare - che l' "immagine della Bestia" è un certo uso distorto che si fa oggi dei media col quale si esaltano e promuovono stili di vita immorali e anticristiani.].

Nei cinema, viene proiettato sotto gli aspetti più seducenti il male, la corruzione e l’errore; le generazioni, dolorosissimamente, vi vengono educate con vive impressioni dalla piccola età, e praticamente la bestia, il male, il peccato, l’apostasia da Dio, l’idolatria della carne, della violenza, dell’orgoglio, e di tutti i vizi capitali, vera bestia con sette teste e con dieci corna, perché sintesi dei sette peccati mortali, e dell’opposizione della vita ai dieci comandamenti di Dio, sorge trionfante contro il bene.

Al tempo dell’anticristo questo strumento di seduzione raggiungerà eccessi spaventosi, di modo che sarà comminata persino la pena di morte contro quelli che si rifiuteranno di assistere alle proiezioni infami, sacrileghe e sommamente immorali. Non deve stupire questo, giacché abbiamo già visto in Russia le esose imposizioni fatte ai poveri prigionieri dalla barbarie bolscevica per costringerli ad assistere alle turpi proiezioni del cinema immorale e satanico.

Nel tempo della spaventosa apostasia provocata dall’anticristo in nome della scienza, sarà dato completamente il bando a tutte ciò che è cristiano, di modo che sarà fatto a tutti l’obbligo di portare un segno di apostasia o sulla fronte o nella mano destra, o di portarvi impresso il nome dell’anticristo o il numero che lo indica. Evidentemente un cattolico non potrà portare quel marchio senza dichiararsi già apostata, e allora una legge infame dichiarerà privi del diritto di comprare e di vendere, ossia del diritto della vita stessa quelli che non porteranno il segno dell’anticristo. Sarà questo il colmo dell’apostasia, e S. Giovanni con un enigma determina quale sarà il nome dell’anticristo, dicendo: Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il nome della bestia; poiché è numero di uomo, e il suo numero è seicentosessantasei.

Gli antichi esprimevano i numeri con lettere dell’alfabeto; ora la cifra ottenuta sommando i valori numerici delle lettere che formeranno il nome dell’anticristo, darà il valore di seicentosessantasei. Non si tratta di un nome astratto, come avverte esplicitamente il Sacro Testo, ma di un nome di uomo, e quindi del nome dell’anticristo. Sono quasi innumerevoli le combinazioni di lettere dell’alfabeto greco che possono dare il valore seicentosessantasei, e quindi è impossibile a noi il poter congetturare il nome che avrà l’anticristo.

Alcuni interpretano il numero come un’espressione mistica di una triplice empietà; sette nella Scrittura, essi dicono, è il numero che indica la perfezione, otto è il numero della beatitudine o della felicità, sei è il numero della deficienza e del delitto. Le lettere che formano il Nome di Gesù equivalgono a 888, quelle dell’anticristo equivalgono a 666, il numero della deficienza e del peccato. Altri identificano il nome del quale parla S. Giovanni con Nerone, Cesare, altri con Napoleone. ecc. Non si può dire nulla di certo, e solo quando sarà venuto l’anticristo si capirà dal valore numerico del suo nome che è proprio lui lo scellerato: lo si capirà anche dalle sue gesta, ma il nome ne darà la conferma, e metterà maggiormente in guardia i cristiani contro di lui.

 

Da "La Sacra Scrittura - L'Apocalisse" di Don Dolindo Ruotolo, pagg. 382-384 (pubblicato nel 1974 con Imprimatur di Mons. Vittorio. M. Costantini, Vescovo di Sessa Aurunca)

 

Vai all'indice

 

 

 

A cura di "Profezie per il Terzo Millennio" - Gennaio 2007
Condizioni del copyright sui contenuti di questa pagina


 

Ritorna alla pagina principale