VERITÀ E NEVROSI
FEDE CRISTIANA E FERITE DELL'UOMO CONTEMPORANEO

 

 

 

Allontanarsi dai valori fondamentali è uno dei fattori di squilibri psicologici, di nevrosi. Il Cardinale Godfried Dannels, arcivescovo di Malines- Bruxelles (Belgio), il 23 gennaio del 1983, tenne una conferenza sul tema: Fede cristiana e ferite dell’uomo contemporaneo. "Il nostro secolo è ferito. Non è solo una febbre del corpo, ma anche dello spirito, dell’anima. Il cristianesimo si dimostra sempre più la sola ‘terapia’ capace di guarire l’uomo e la società contemporanea. La fede guarisce".

 

UNA NUOVA NEVROSI?

Lo psichiatra olandese J. Van den Berg scrive: "E’ quasi certo che le turbe nevrotiche non si incontravano in Europa prima del XVIII secolo (1700-1800). Prima del 1733, non c’è libro di medicina che parli di nevrosi. /.../ Non se ne trova traccia. /.../ A partire da questo periodo, la situazione cambia completamente. Nevrosi e malattie psichiche invadono la nostra società come un’epidemia. Che cosa è cambiato?". Prima del XVIII secolo, l’uomo europeo viveva in un universo armonioso, posto all’interno di una rete di relazioni ben integrate. La relazione con Dio, con l’universo, col cosmo, i suoi rapporti con gli uomini e la società, con se stesso, erano ben definite. Si era stabilito un solido quadro di riferimento e la religione ne era il centro e il cuore, ne era il cemento. A partire dal XVIII molti autori parlano di un "riflusso di sessualità e di aggressività" nell’uomo dei tempi moderni. Di qui il sorgere di un numero considerevole di nevrosi, identificate più tardi dalla psicoanalisi. Ma da allora, la sessualità e l’aggressività hanno fatto un ritorno spettacolare. La sessualità ha perduto il suo mistero per diventare un erotismo sovente commercializzato.

L’aggressività sbocca in violenza. Ora la sessualità e l’aggressività sono sempre presenti: se dunque la causa apparente delle nevrosi è scomparsa, perché non ci comportiamo meglio? /.../ Perché l’uomo occidentale è così "tranquillamente infelice"? /.../ Ecco l’ipotesi dello psichiatra Van den Berg. Noi abbiamo "ricacciato" nel sub-cosciente, un’altra componente della nostra esistenza umana. Come fu nel caso della sessualità e della aggressività, abbiamo respinto il senso di Dio e del trascendente. Nel nostro tempo là dove l’uomo vive le sue grandi scelte, non si parla mai di Dio.

 

LA NEVROSI PRODOTTA DAL SECOLARISMO

Tutto il campo del religioso, della fede, di Dio, il campo della "spiritualità" è bandito dalla vita quotidiana, relegato in margine all’esistenza. Tutto il settore spirituale viene ora respinto. Tutto questo si chiama secolarismo. Il risultato è il medesimo: una nuova nevrosi, quella prodotta dal silenzio intorno a Dio. Ecco, quindi, la nostra profonda ferita. L’uomo contemporaneo respinge il senso del trascendente, che è scritto nella sua umanità, poiché la relazione con Dio fa parte dell’uomo. /.../ Non sarebbe proprio questa la nevrosi del nostro tempo? La nuova nevrosi è spirituale. È qui che bisogna guarire. Se vogliamo guarire, non bisognerebbe ricominciare a nominare Dio ad alta voce, a parlare di Lui e a rendergli grazie? /.../

 

QUANDO IL PADRE SE NE VA, I FIGLI HANNO FREDDO

/.../ Nietzsche ha concluso che l’accesso dell’umanità all’età adulta, implica la morte di Dio. /.../ Altri pensatori (Marx, Freud, ecc.) in altro modo e in altri campi, hanno diffuso la stessa falsa convinzione. /.../ Quando Dio scompare gli uomini cercano altre fonti di calore. Ma dove trovarle? Poiché non ci sono più Padri e siamo tutti orfani. Ecco un brano profetico. E’ tratto dal libro di Dostoevskij, "L’Adolescente", scritto all’alba di questo secolo di umanesimo ateo: "Gli uomini diventati orfani, si stringerebbero ben presto gli uni agli altri, più strettamente e più affettuosamente si prenderebbero le mani, comprendendo che ormai sono gli unì per gli altri. Allora scomparirebbe la grande idea dell’immortalità e bisognerebbe sostituirla; tutta la sovrabbondanza d’amore per Colui che era l’immortalità si indirizzerebbe sulla natura, il mondo, gli uomini, ciascun filo d’erba (New Age). Si affretterebbero ad abbracciarsi a vicenda /.../ Lavorerebbero gli uni per gli altri". Quando il padre scompare, i figli battono i denti per il freddo. /.../ Ci assembriamo intorno alle poche fonti di calore /.../ sono l’amore e le feste, spesso spinte al parossismo della febbre erotica o dell’orgia. Ma tutto ciò non ci dà calore. /.../ Occorre ritrovare l’infanzia e la relazione filiale col Padre. /.../ Scoprire Dio come un Padre /.../ vuol dire guarire. In Occidente la crescita incontrollata dell’io è diventata un tumore maligno. Ogni colpo inferto a Dio è un colpo che ferisce l’uomo nella sua natura. /.../ L’assenza del Padre comune si traduce in una ricerca frenetica di fraternità e di coesione tra i bambini orfani. Ma non si può mettere un "surrogato" al posto "dell’originale"! La sparizione della dimensione verticale si traduce in una esaltazione patologica delle relazioni orizzontali. /.../ La fraternità universale è possibile in assenza di un Padre comune?

 

LA VERITÀ VI RENDERÀ LIBERI

L’uomo contemporaneo è afflitto da una ferita di cui a mala pena si rende conto. È la crisi di verità. "Il nostro male non è solamente il freddo (la perdita del Padre), ma anche le tenebre (la perdita del Figlio). A cosa serve essere al caldo se siamo immersi nelle tenebre? Occorre anche e soprattutto la verità, senza la quale il fuoco non è che un fuoco di paglia: "Misericordia e verità si incontreranno" (Sai 85,11). /.../ Come mai S. Francesco d’Assisi fu molto più gioioso di noi? Perché si attenne al Vangelo così com’è, solo il Vangelo, tutto il Vangelo" (Card. Godfried Danneels, Fede cristiana e ferite dell’uomo contemporaneo, Edizioni Piemme, 1985, Collana "Euntes docete", pp. 5-24). La prima "psicoterapia", quindi, è l’adesione ai valori fondamentali. Nevrosi, ansie, patologie psicologiche sono conseguenza, dunque, anche dell’adesione a falsi valori, dell’allontanarsi dalla verità o del rifiutare la verità sull’uomo, su Dio, sulla realtà: l’uomo quando nega la verità, quando si mette contro la verità si ammala anche psicologicamente, cade nel malessere, anche nella sfera psichica.

 

CULTURA DELLA VERITÀ NON CULTURA DELLE ILLUSIONI

È necessario essere liberi, avere una grande libertà interiore e culturale dì fronte a tutte le droghe ideologiche di ieri come di oggi. É necessario essere forti, cioè innamorati della verità e credere nella forza della verità. Vogliamo essere uomini "liberi e forti" per essere costruttori della civiltà della verità e della carità, l’unico modo per costruire un futuro di speranza.

Come credenti chiediamoci se siamo e ci comportiamo sempre come uomini e donne di Tradizione (quella Tradizione divina che da Gesù attraverso gli Apostoli ci è stata donata come la nostra intelligenza e la nostra vita), se siamo stati cioè sempre apostoli della cultura della vita e della verità, oppure se in qualche momento o in qualche circostanza siamo stati o ci siamo comportati come uomini e donne di qualche falsa rivoluzione: se cioè abbiamo contribuito in qualche modo alla diffusione di quei falsi valori della cultura della morte e della menzogna che ha disgregato la persona, la famiglia e la società.

 

IL SECOLARISMO E I NUOVI BAAL

Il secolarismo cerca di organizzare la società, la politica, tutta la vita dell’uomo come se Dio non ci fosse o, comunque, come se fosse irrilevante. E’ evidente che il primo figlio del secolarismo è il naturalismo. L’AT si scaglia spesso contro i culti idolatrici di Baal e di Asera-Astarte. Baal e Asera-Astarte erano realtà naturali divinizzate. Baal era il dio delle montagne e delle tempeste, ma anche il donatore della fecondità. Il culto di Baal, in fondo, rappresentava il rifiuto di ogni valore morale e di ogni realtà trascendente" (J. Mckenzie, Dizionario biblico, Cittadella Editrice, 1981, pp. 115-116). Proprio quello che il secolarismo ha prodotto in "20 anni di illusioni". Il nuovo paganesimo ripete questo errore: il naturalismo, infatti, cerca di divinizzare il naturale, di mettere al primo posto la natura e il culto della natura, cercando di eliminare o emarginare il soprannaturale dalla vita dell’uomo, quindi non c’è bisogno di Dio, di Gesù, non è necessario ricorrere alla grazia di Dio. Quali sono i nuovi Basi dei nostri giorni? Vediamo alcuni esempi.

1) Il liberismo sessuale. La sesso-latria è certamente un nuovo Baal. La sessualità randagia è il modo moderno di rendere culto alla forza naturale della sessualità. 2) La credenza che l’uomo è solo psiche e soma, solo materia e reazioni biochimiche; che Dio è un’illusione dell’uomo che invece si salva con le sole sue forze. 3) L’esaltazione solo dell’esperienza soggettiva: la sua idolatria diventa il Baal da adorare. 4) La New Age è il trionfo sia della divinizzazione della natura (si pensi all’ecologia profonda) sia di questo culto dell’uomo: ogni uomo sceglie e decide in cosa credere e come credere. 5) Il relativismo della New Age è la forma moderna di sostituzione idolatrica della verità: "la religione dell’uomo che si fa dio", sostituisce "la religione del Dio che si fa uomo". Al culto di Dio si sostituisce il culto dell’uomo. 6) I falsi miti del Sessantotto sono altre forme di nuovi Baal (es. uguaglianza assoluta, libertà totale, esaltazione dello spontaneismo, sessualità randagia, protagonismo malato, populismo, Camus: "mi ribello, quindi sono", ecc.). Costituisce una caduta nel naturalismo la scristianizzazione della società operata dal secolarismo Sessantottino; la perdita della trascendenza; il ridurre la fede alla politica e alla sola prassi e lotta politica; il rendere irrilevante il Regno di Dio a favore del solo presunto miglioramento sociale; la trasformazione della escatologia in un messianismo solo terreno (fr. C.C.C. n. 676 e n. 2425), l’escatologia cioè sostituita solo con la prassi sociale. 7) Caduta nel naturalismo e nuovi Baal sono anche le filosofie contestate nell’enciclica Fides et Ratio (pragmatismo, agnosticismo, relativismo, storicismo, scientismo, marxismo, fideismo, ecc. 8) Nuovi Baal sono stati e sono la pornografia, la droga, il consumismo, la bioetica selvaggia, le manipolazioni genetiche, la violenza ideologica e politica, il traffico d’organi; sono stati il comunismo e il nazismo. 9) Una caduta nel naturalismo si registra anche all’interno della Chiesa, quando invece del primato della grazia, del "Duc in Altum", si ripone fiducia solo nelle tecniche, nella diplomazia, nei manager e nei tecnocrati della pastorale. 10) Caduta nel naturalismo e quindi un nuovo Baal è il sincretismo e l’irenismo del nostro tempo. Di fronte ai nuovi Baal è necessario che insorgano i nuovi Elia, profeti di fuoco e di verità che, come il grande profeta nel suo tempo, difendano e promuovano la purezza della fede e della testimonianza cristiana contro tutte le prostituzioni e gli adulteri in cui si cerca di coinvolgerla.

Francesco Paolo Gabrielli

 

 

 

Da Per maggiori informazioni cliccare sul logo n.10 - marzo 2003 (per maggiori informazioni cliccare sul logo).
Pubblicato da "Profezie per il Terzo Millennio" su autorizzazione del direttore di redazione di "Fede e Cultura", don Guglielmo Fichera.

 


 

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