Madre Pierina De Micheli, apostola del Santo Volto di Gesù

 

 

 

LA VITA E LE OPERE DELLA BEATA

Madre Pierina De Micheli

La Beata Pierina De Micheli nacque a Milano l'11 settembre 1890 da Cesare De Micheli e Luigia Radice e venne battezzata con i nomi di Giuseppina, Franceschina, Giovanna e Maria.

Aveva appena dodici anni quando fu protagonista delle prime manifestazioni soprannaturali. Il Venerdì Santo del 1902, mentre si trovava nella sua parrocchia di S. Pietro in Sala, sentì una voce che diceva: “Nessuno mi dà un bacio d'amore in volto, per riparare il bacio di Giuda?”. Per tutta risposta, giunto il suo turno, la bimba baciò con grande ardore il volto del Crocifisso.

Nel 1908 la sorella Maria abbracciò la vita religiosa presso le Orsoline di San Carlo in Milano, dove prese il nome di Suor Teofila. Un anno più tardi, durante la cerimonia della vestizione della sorella, si sentì anche lei chiamata alla vita religiosa. Tuttavia la decisione definitiva fu molto combattuta, tanto che la giovane pregava addirittura la Madonna delle Grazie perché non voleva la vocazione e anzi aveva fatto dire una novena "per perderla".

Il 15 ottobre 1913 entrò tra le Suore Figlie dell'Immacolata Concezione a Milano e nel maggio del 1915 pronunciò la prima professione religiosa.

Verso la fine del 1918 Suor Maria Pierina (questo fu il nome che scelse) partì per l'Argentina e nel 1921 emise i voti perpetui nella Casa Madre di Buenos Aires.

Nel novembre del 1921 rientrò nuovamente in Italia e nel 1928 venne eletta superiora della casa di Milano.

Nell'orazione notturna del 1° Venerdì di Quaresima 1936, Gesù la fece partecipe dei dolori della sua agonia nell’Orto degli Ulivi. Mentre dal Suo viso sudava sangue, le disse: “Voglio che il mio Volto, il quale riflette le pene intime del mio animo, il dolore e l'amore del mio Cuore, sia più onorato. Chi mi contempla mi consola”.

Il Martedì Santo seguente Gesù tornò per donarle questa promessa: “Ogni volta che si contempla la mia faccia, verserà l'amor mio nei cuori, e per mezzo del mio Santo Volto si otterrà la salvezza di tante anime”.

Il primo martedì del 1937 le rivelò: “Potrebbe essere che alcune anime temano che la devozione e il culto del mio S. Volto diminuiscano quella del mio Cuore. Di’ loro, che al contrario, sarà completata ed aumentata. Contemplando il mio Volto le anime parteciperanno alle mie pene e sentiranno il bisogno di amare e di riparare. Non è forse questa la vera devozione al mio Cuore?”.

Il 31 maggio 1938, di notte, mentre si trovava in cappella, le apparve sulla predella dell’altare, in un fascio di luce, la Vergine Maria. La Madonna aveva tra le mani uno scapolare. Su un lato era impressa l'immagine del Volto di Gesù, circondato dalla scritta “Illumina, Domine, vultum tuum super nos” (Illuminaci col Tuo Volto o Signore) mentre sull'altro era raffigurata un'Ostia raggiante con scritto intorno: “Mane nobiscum Domine” (Rimani con noi Signore).

La medaglia del Santo Volto di Gesù

A questo proposito madre Pierina scrive nel suo diario: “Mentre stavo in preghiera davanti al Tabernacolo, mi parve di vedere la Madonna. Teneva in mano uno scapolare formato da due flanelline bianche riunite da un cordone. Una flanellina portava l'immagine del S. Volto, l'altra un'Ostia, circondata da raggiera. La Madonna si mosse verso di me e mi disse: «Ascoltami bene e riferisci tutto esattamente al Padre [il padre spirituale; N.d.R.]: questo scapolare è un'arma di difesa, uno scudo di fortezza, un pegno d'amore e di misericordia che Gesù vuol dare al mondo in questi tempi di sensualità o di odio contro Dio e la Chiesa.

Si tendono reti diaboliche per strappare la fede dai cuori. Il male dilaga. I veri apostoli sono pochi, è necessario un rimedio divino, e questo rimedio è il Volto Santo di Gesù.

Tutti quelli che indosseranno uno scapolare come questo, e faranno ogni martedì una visita al SS. Sacramento, per riparare agli oltraggi che il Santo Volto ricevette nella dolorosa sua passione, e ogni giorno riceve nel sacramento eucaristico, saranno fortificati nella fede, pronti a difenderla, a superare le difficoltà interne ed esterne, di più faranno una morte serena sotto lo sguardo amabile del mio divin Figlio»”.

In quel periodo il fotografo d'arte Giovanni Bruner di Trento aveva fotografato la Sacra Sindone riuscendo a catturare in essa il viso del Cristo morto; aveva poi fatto dono di questa immagine al beato cardinale Ildefonso Schuster che a sua volta la donò a Madre Pierina. Dall’immagine sindonica la beata fece ritrarre il Santo Volto.

Santo Volto, riprodotto dalla Sindone di Torino dal Cav. Giovanni Bruner

Il 21 novembre 1938 Gesù si presentò alla religiosa grondante sangue e con grande tristezza le disse: “Vedi come soffro? Eppure da pochissimi sono compreso. Quante ingratitudini da parte di quelli che dicono di amarmi! Ho dato il mio Cuore come oggetto sensibilissimo del mio grande amore per gli uomini, e do il mio Volto come oggetto sensibile del mio dolore per i peccati degli uomini: voglio sia onorato con una festa particolare nel martedì di Quinquagesima [il martedì che precede il mercoledì delle Ceneri; N.d.R.], festa preceduta da una Novena in cui tutti i fedeli riparino con me, unendosi alla partecipazione del mio dolore”. Le consorelle furono testimoni solo di qualche fatto, Pierina aveva chiesto a Gesù di condurre la sua missione nel nascondimento, mentre cresceva in lei il desiderio di immolarsi per la salvezza delle anime.

Nel settembre del 1939 Madre Pierina venne eletta superiora anche della nuova casa di Roma, l’Istituto Spirito Santo. Nel gennaio del 1940 ricevette la nomina a Superiora regionale.

Nello stesso anno incontrò l'Abate Ildebrando Gregori che divenne il suo direttore spirituale, fino alla morte. Divenne lui stesso apostolo del Volto Santo di Gesù. Dalle confessioni di Madre Pierina verrà a conoscenza di fatti straordinari e fenomeni mistici relativi alla devozione della religiosa al Santo Volto.

Il 9 agosto di quell’anno la religiosa ottenne dalla Curia di Milano il permesso di far coniare una medaglia col Volto Santo di Gesù. Benché priva di mezzi diede avvio all'opera della medaglia. Un mattino trovò inaspettatamente sul comodino della sua stanza una busta con l'intera somma necessaria per la sua realizzazione. Obbedendo al confessore fece realizzare la medaglia e non lo scapolare. Ma nel timore di disattendere le indicazioni ricevute si rivolse alla Madonna che le disse: “Figlia mia, sta tranquilla che lo scapolare è supplito dalla medaglia con le stesse promesse e favori, c'è solo da diffonderla sempre più. Ora mi sta a cuore la festa del Volto Santo del mio Divin Figlio. Dillo al Papa che tanto mi preme”. La medaglia iniziò così a diffondersi e i fedeli ne ottennero col tempo tante grazie spirituali e fisiche. In una lettera a Papa Pio XII, Madre Pierina spiega: "Le medaglie furono distribuite tutte gratuitamente e si ripeté più volte la stessa Provvidenza per altre ordinazioni; e la medaglia si diffondeva operando segnalate grazie. [...] Il nemico è rabbioso di questo e ha disturbato e disturba in tanti modi. Più volte durante la notte ha buttato a terra pei corridoi e per le scale le medaglie, stracciato immagini, minacciando e calpestando". In quest’ultima parte della missiva, la madre accenna alle durissime prove subite a opera del demonio. Prove che non fa trasparire in alcun modo, ma che annota diligentemente sul suo diario, obbedendo a una precisa disposizione dell’abate Gregori.

Madre Pierina De Micheli morì il 26 luglio 1945 nella Casa del Volto Santo a Centonara d'Artò (Novara). Fu beatificata nella Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma domenica 30 maggio 2010. Il miracolo che aprì alla religiosa le porte della beatificazione fu la guarigione di un uomo morente, colpito da aneurisma, completamente rimesso a distanza di un paio d'ore dall'invocazione di madre Pierina.

 

 

MESSAGGI CELESTI E RIFLESSIONI DELLA BEATA TRATTE DAL DIARIO

La gran parte delle annotazioni nel diario di Madre Pierina sono il resoconto fedele e impietoso delle crudeli vessazioni che il demonio le inflisse senza tregua per anni. Una vera e propria tortura che Madre Pierina accettava generosamente ed offriva a Gesù per amor Suo e delle anime. Come per tante altre anime vittime, anche nel caso di Madre Pierina il Signore permetteva queste atroci sofferenze come atto di riparazione e di partecipazione alla Sua Passione per la salvezza dei peccatori. Non abbiamo riportato qui queste annotazioni ma solo alcuni commenti della religiosa e quei pochi messaggi in cui ella riporta le parole di Gesù, messaggi che ci sembrano preziosi per comprendere quanto Gesù ci ami e continui a soffrire ancor oggi a causa nostra. Madre Pierina riuscì a non far pesare mai sugli altri la sua intensa sofferenza. Nel maggio del 1933 scriveva in una lettera: "Oh! cerchiamo una volta per sempre Gesù... non nelle consolazioni, ma nella croce di ogni giorno, di ogni istante!... Questa non ci mancherà mai, e i nostri desideri di soffrire potranno sempre essere soddisfatti".

 

4 febbraio 1941

Questa mattina quando Gesù fu nel mio cuore mi parve di vedere come una estesa pianura e in essa una moltitudine di Sacerdoti, divisi in tre parti distinte. – Una di queste parti, mandava una luce vivissima che illuminava a grande distanza. – L'altra, la più numerosa; spargeva intorno a sé un bagliore fosco; la terza era in tenebre. – Gesù era presente. Rivolto alla parte illuminata: – “Questi – disse – sono i sacerdoti secondo il Mio Cuore”. Di fronte al secondo gruppo cambiò aspetto e: “Questi – disse – non sono in Mia disgrazia, ma per amore al piacere, all'onore, al denaro, ai comodi, non corrispondono alla santità della loro vocazione. – e due grosse lacrime gli solcarono il Volto, dal quale traspariva grande tristezza – Quelli avvolti nelle tenebre sono i sacerdoti che celebrano sacrilegamente”, e scoppiò in pianto. Io sentivo nell'animo il dolore e la tristezza di Gesù in modo sì intenso che anche il fisico ne risentiva. O Gesù, che vuoi che faccia per consolarti, parla, non lasciarmi così, io non Ti voglio vedere in tanta pena...
“Prega, soffri, immolati”, sentii rispondermi.

 

12 giugno 1942 - Festa del Sacro Cuore

Ieri sera, in cappella incominciai la recita dei Mattutino ma Gesù mi attirò tutta a Sé, e mi perdetti in un oceano di amore... Gesù si presentò, col Volto insanguinato, e il Cuore tutto traforato da acute punte, e dai fori usciva sangue, ma non da tutti in uguale forza. Gesù mi disse: “Vedi, queste punte, sono le offese che ogni giorno ricevo dagli uomini, – e indicandomi, quelle che buttavano maggior sangue soggiunse: – queste sono quelle che ricevo dalle anime a me consacrate – e con una pena che non so descrivere, mi mostrò il dolore che le cagionano, e mi disse: – quante anime, sotto l'abito religioso, nascondono una vita meschina senza uno slancio di amore, assecondando la natura, perdendosi nei labirinti dell'amor proprio, e delle passioni...”. Chiedendo io se ero nel numero di queste: “No, tu mi ami, tu mi consoli, voglio tante anime che mi consolino, tante anime, tante anime!...” – e mi partecipò la sua pena, facendomi entrare in un mare di dolore... Io dissi a Gesù: “Credi o Gesù che io Ti amo?” “Sì che lo credo, e sai quando lo credo di più quando pensi che io ti abbia abbandonata, perché in quelle ore, dai maggior prova di fedeltà”.

 

24 ottobre 1943

Questa notte il nemico tentò di martoriarmi, ma S. Silvestro venne in mio aiuto e mi liberò. Come il Padre [il padre spirituale; N.d.R.] mi aveva detto quando l'avessi visto, di chiedere a Lui, quanto io avevo chiesto, glielo dissi: "Santo Padre, siamo così cattivi, perché il Signore ci castighi tanto?" [probabilmente qui Madre Pierina si riferisce ai patimenti della Seconda Guerra Mondiale;  N.d.R.] e S. Silvestro mi rispose: "Figlia, i peccati sono troppi, sono troppi, sono troppi e il suo sguardo prese tale espressione di dolore da impressionare; poi soggiunse: La misericordia del Signore è grande, ripara, ripara, ripara".

 

7 aprile 1944

Questa notte meditando le parole dette dal Padre alla Comunione del Giovedì Santo – estremo di potenza, estremo di amore... vidi Gesù nell'atto di istituire la Santa Eucarestia e mi perdetti nell'amore. Poi Gesù mi partecipò la Sua pena e mi disse: – “Quante comunioni sacrileghe, ma più quante comunioni senza amore, e perciò senza frutto”, e lo ripeté tre volte.

 

4 agosto 1944 - Primo Venerdì del mese

Ho passato parecchie ore con Gesù nell'Orto degli Ulivi, ho partecipato ai Suoi dolori. Ho sentito in un modo impossibile a manifestare in parole quanto sia brutto il peccato e quanto dolore cagiona al cuore di Gesù...

 

5 ottobre 1944

Questa notte mentre pregavo, in Cappella, mi si presentò Gesù sanguinante: “Figlia diletta sono troppi i peccati impuri che si commettono in questa città ma le vere anime riparatrici sono poche, almeno tu consolami e confortami...”. Oh! Gesù che posso fare io, debole e miserabile? Accettami tutta come sono e fa di me quello che vuoi.

 

17 febbraio 1945

Il nemico di notte mi disturba, ma sono più calma e più forte.. almeno Gesù è forte in me... Grazie, Gesù... Ieri sera in Cappella mi trovai al Getsemani e si svolse la scena del bacio di Giuda. Oh! lo sguardo di Gesù, mai lo potrò dimenticare... quale scena!... caro Gesù, a quanto dolore ti sei sottoposto per noi!... eppure Ti offendiamo... nessuna creatura potrà mai comprendere le pene di Gesù... e se ciò fosse possibile si morirebbe di dolore...

 

9 marzo 1945

Questa sera in cappella fui presente alla flagellazione di Gesù... e l'anima mia fu presa da tanto spasimo che quei colpi si ripercuotevano in me... oh, le sofferenze di Gesù... chi può misurarle!...

 

 

Testi, immagini e notizie sono tratti da:
il libro "Dal Diario di M. Pierina de Micheli";
Istituto Spirito Santo;
"Madre Pierina e il Volto di Gesù", di Davide Malacaria, 30Giorni, n. 01/02 - 2011;
Santi, beati e testimoni - Beata Maria Pierina De Micheli;
"La beatificazione di Pierina De Micheli", di Saverio Gaeta, Famiglia Cristiana, 05/2011;
"La suora del Volto Santo", di Laura Badaracchi, Avvenire, 29/05/2010;
"Pierina de Micheli, 48 anni per diventare beata", di Mariaelena Finessi, Zenit, 19/05/2010;
Monastero San Vincenzo - La devozione al S. Volto nel Servo di Dio Abate Ildebrando Gregori e nella Serva di Dio Madre M.Pierina De Micheli.

 

Per maggiori informazioni rivolgersi a:
Istituto Spirito Santo
Via Asinio Pollione, 5 - 00153 Roma
Tel. 06/5743432 - Fax 06/5745500

 

 

 

A cura di "Profezie per il Terzo Millennio" - Ultimo aggiornamento: dicembre 2011
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